Il Vaticano vuole modificare il #DDLZan perché secondo loro intaccherebbe la libertà di pensiero, culto e organizzazione garantita alla Chiesa dall’articolo 2, commi 1 e 3 del #Concordato del 1984: i vecchi Patti Lateranensi.
In particolare, di tutto il DDL Zan non piace soprattutto l’articolo 7, perché non esenterebbe le scuole private e quelle cattoliche dall’organizzare attività in linea con la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Più in generale, c’è il timore che l’approvazione della legge possa arrivare a comportare rischi di natura giudiziaria per gli ultra conservatori, chiamiamoli anche «cattolici estremisti», che vogliono magari continuare a condannare liberamente gli omosessuali.
Alla fine, mi sembra anche un tentativo logico.
Ingrato, ma logico.
Logico per chi vuole arginare la desertificazione delle chiese, per chi vuole rimanere ancorato a un passato che non ritornerà e per chi indica la retta via, ma poi non la segue quasi mai.
Come si vede dal mio viso, ho sempre dubitato della chiesa, però non ha senso controbattere tirando in ballo le storie dei preti pedofili, delle tasse non pagate e tutti i vari privilegi che proprio questi vecchi patti sanciscono.
Mi concentrerei sulla richiesta.
Tu, Vaticano, non vuoi fare una giornata all’anno di educazione civica e sociale perché hai paura dell’indottrinamento gender, dopo che noi, Stato Italiano, da anni ti diamo la possibilità di avere rispettivamente:
- 365 giorni all’anno il tuo logo aziendale (leggasi crocifisso) nelle aule di ogni scuola italiana.
- 8 ore al mese alle scuole elementari e materne + 4 ore al mese alle medie e superiori di lezioni di religione, che altro non è che catechismo fatto male, per una media di 76 ore l’anno.
- 1 Natale + Santo Stefano + Vigilia ogni anno
- 1 Epifania ogni anno
- 1 Pasqua + Venerdì Santo ogni anno
- 1 Immacolata Concezione ogni anno
- 1 Tutti i santi + Tutti i morti ogni anno
- N feste dei santi patroni ogni anno
Mi viene da dire: ma da che pulpito viene la predica?
Non erano questi i patti.